Ecco la classifica dei luoghi più belli da vedere in bus

Uno dei vantaggi di chi viaggia in bus è sicuramente quello di poter godere di una vista senza eguali. Viaggiare comodamente e dare uno sguardo al finestrino è infatti forse l’attività più frequente che si svolge quando si viaggia in bus.

Per questo motivo una start up chiamata GoEuro, che si occupa di viaggi in bus, treno e in aereo, ha stilato una simpaticissima classifica, in cui vengono elencati alcuni dei paesaggi più belli e suggestivi che possono essere ammirati da un finestrino di un bus.

I luoghi scelti sono davvero eccezionali e riguardano i paesaggi di tutta Europa, tra cui non mancano alcune mete tutte italiane. Per noi certo non è una sorpresa che anche l’Italia sia una delle protagoniste. Il nostro Paese infatti non poteva mancare con i suoi luoghi suggestivi e senza tempo che tutto il mondo ci invidia.

Nella classifica sono presenti luoghi che si trovano appunto come dicevamo in Italia, Scozia, Spagna, Norvegia, Inghilterra e Danimarca, e ognuno entra a pieno titolo per diverse ragioni.

Di seguito troverete alcune delle mete di questa classifica.

Gallipoli

La Puglia è il luogo ideale da girare in bus, la regione perfetta, caratterizzata da panorami duplici, come nel caso della tratta che va da Bari a Gallipoli. Si percorre infatti la costa adriatica per poi scendere in quella ionica. Da un lato, infatti, lo sguardo viene catturato dall’acqua cristallina, dall’altro si perde tra distese di uliveti secolari.

Grasmere-Windermere: la terra dei laghi

Un’altra meta da percorrere in bus davvero suggestiva, secondo GoEuro si trova in Inghilterra, nella zona definita più comunemente come Terra dei laghi, in cui si trova Grasmere, un piccolo villaggio situato in vallate e nascosto da colline verdi.

Gudvangen- Bergen

Ci spostiamo in Norvegia, nella zona Gudvagen- Bergen, l’unica zona che può essere attraversata in bus. Il piccolo villaggio di Gudvangen è incastonato in un lembo del Nærøyfjord, il fiordo più stretto del mondo, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2005.